Le news che dovevano cambiare il mondo…
Abbiamo visto i soldati americani sgozzati e ci ha fatto orrore. Abbiamo visto Saddam penzolare dalla forca e ci ha fatto orrore. Il medesimo effetto ci avevano fatto quelle sagome di donna e d’uomo volare giù dalle torri, verso terra, prima che i due grattacieli ne seguissero l’esempio. Abbiamo visto, attraverso la tv, internet, e poi attraverso la finzione del cinema, tante cose schifose che appartengono al nostro tempo. Quanto ci ha cambiato tutto questo? Un tempo guerre e sopraffazioni avvenivano senza che di ogni singolo evento si potesse seguire la cronaca diretta. Tutto ci veniva riferito da grossi titoli, da qualche foto sgranata, e da quale racconto che nessuno aveva mai voglia di ascoltare fino in fondo.
Da Napoli milionaria in poi il reduce non è più un eroe, ma solo un superstite. Perché nella distanza tra i due conflitti mondiali la comunicazione ha compiuto già quel passo che ha reso cronaca il racconto di guerra, derubricando la memoria del reduce a ripetizione minuta e astratta.
Continuiamo a vedere cose assurde, come le bombe intelligenti che distruggono i tank “cattivi” dei libici. Cogliamo l’istante della morte di chi resta tra quelle lamiere, e nonostante tutto continuiamo a parlare di quegli ordigni facendo riferimento a forme di intelligenza.
L’informazione e i nuovi media dovevano cambiare il mondo. Forse è presto per parlare di fallimento. Di sicuro è prestissimo per parlare di successo.