Le abitudini degli italiani (non siamo così salutisti…)
Per capire meglio l’andamento di Paese, sono tanti gli indicatori e altrettante le variabili. C’è il lavoro con tutti gli aspetti ad esso legati, dalla disoccupazione giovanile a quella femminile. Ci sono poi i sacrifici richiesti dalle istituzioni che, giocoforza, comportano qualche rinuncia da parte dei cittadini. Ed è riflettendo in particolare su quest’ultimo aspetto che ci siamo chiesti: che rapporto hanno gli italiani con se stessi? Rimandano a data da destinarsi le cure del proprio aspetto e della propria salute o ritengono siffatte spese non procrastinabili? Una prima risposta la fornisce il Rapporto Italia 2012 dell’Eurispes.
Intanto, si scopre che i fumatori sono sempre meno. Coloro che non fumano rappresentano infatti il 63,8% del campione. Ciò è dovuto, probabilmente, alle oculate campagne mediatiche contro il vizio del fumo, ma anche dai continui rincari, un balzello per molti cittadini.
Per quanto riguarda la cura di sé, il 53,7% degli intervistati dichiara di seguire un’alimentazione equilibrata, il 47,5% fa periodicamente esami medici di controllo, il 46,7% tiene sotto controllo il peso. Un’assidua attività motoria è praticata dal 42,8%, il 28,4% dichiara che ne fa abbastanza mentre il 19,7% ammette di sostenere uno stile di vita piuttosto sedentario. Le persone particolarmente attente allo stato di salute sono poche, circa l’8,3%. Dall’indagine Eurispes, insomma, emerge un quadro che dipinge gli italiani moderatamente “salutisti”. E un po’ vengono sconfessati i luoghi sulle abitudini del Belpaese. Basti pensare che solo il 3,9% degli italiani si reca con regolarità nelle palestre, il 21% riconosce di non essere costante nell’allenamento e il 62,2% rinuncia senza particolari patemi d’animo all’iscrizione. Anche i centri benessere e quelli estetici, sebbene le diverse sensazioni dovute all’immagine “televisiva” del corpo, non sono poi così frequentati. Rispettivamente il 79,2% e il 76,5% ne fa a meno, mentre il 15,6% e il 15,9% prendono appuntamenti. Occasionalmente, però.
Al buon cibo, invece, non rinunciamo. Almeno così pare a una lettura frivola dei dati raccolti dall’istituto di ricerca. Le diete sono seguite, di tanto in tanto, dal 26,1% del campione. A non seguirle affatto è il 65,1% degli italiani. La percentuale sale ulteriormente in caso di diete “purificanti”. Il 74,8% dei nostri connazionali neppure ci pensa ad intraprenderne una.