Al Teatro Argentina la tragedia gotica de “I Masnadieri”
Il teatro Argentina di Roma diventa un vero e proprio castello gotico grazie allo spettacolo I Masnadieri per la regia di Gabriele Lavia in scena fino al 1 aprile. La tragedia, esordio teatrale di Schiller per cui il poeta nel 1782 fu addirittura arrestato, era (oltre il perverso intreccio familiare) una potente denuncia delle istituzioni politiche e sociali, attraverso la parabola del suo eroe “rivoluzionario” . Il principe ereditario Karl, che ha lasciato la casa paterna e la promessa sposa Amalia, è pentito della sua ribellione e vorrebbe tornare al castello avito. Ma il suo deforme e avido fratello Franz gli invia una falsa lettera paterna che lo rinnega; intanto annuncia la sua morte ad Amalia, per sedurla, e al padre Moor, per ucciderlo di crepacuore. Intanto, spinto dallo sconforto, Karl si pone a capo di una banda di briganti giustizieri, che mette a ferro e fuoco la città. Tornato al castello, salva il padre, che Franz ha sepolto vivo in una torre e, colto da un momento di riflessione, dubita che la giustizia si possa ottenere con la violenza. Ma la tragedia si compie: Franz, perseguitato dai suoi stessi fantasmi, si suicida; Moor muore di dolore; Karl uccide Amalia e si consegna ai gendarmi. La regia di Lavia è un mix tra un film di Tarantino, Arancia Meccanica e il Corvo. Le ambientazioni dark si uniscono ai brani rock e malinconici che accompagnano lo spettacolo. Merita una mensione speciale l’interpretazione di Francesco Bonomo nel ruolo del perfido e storpio Franz.