Al voto senza rete
Doveva essere la campagna elettorale della Rete, quella dei social network e dei video virali, delle killer app e dei Big Data, sì proprio quelli che hanno sospinto di nuovo Barack Obama dentro la Casa Bianca. E invece.
Ma non perché, al solito, siamo chissà quanti anni luce dall’America digitale, che un po’ è così, certo, ma insomma, informazioni e best practices circolano velocemente, e tanta gente smart e in gamba ce l’abbiamo anche dalle nostre parti. Neanche hanno vinto la campagna elettorale di Obama che i guru americani già erano negli uffici di Mario Monti, così come i maghetti digitali che gestivano Narwhal (il programma della mobilitazione online democratica) non appena riconquistato l’Oval Office, sono subito venuti in tournée in Italia.
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