Crisi economica, Bankitalia: “Se si riacutizzano tensioni il quadro economico peggiora”
“Il totale di debiti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle Amministrazioni pubbliche a fine 2011 è pari a circa 90 miliardi, il 5,8% del Pil”, è quanto affermato da Daniele Franco, Direttore Centrale per la Ricerca economica e le Relazioni internazionali, in occasione dell’Audizione presso le Commissioni speciali per l’esame di atti del Governo riunite della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
“Il quadro macroeconomico – aggiunge – potrebbe risultare peggiore di quello previsto nella Relazione ove si riacutizzassero le tensioni sui mercati finanziari internazionali o se la ripresa dell’economia globale tardasse a manifestarsi. Occorre operare affinché politiche economiche efficaci e credibili possano interrompere la spirale recessiva in atto nel nostro Paese quasi ininterrottamente dal 2008.
L’aggiornamento del quadro previsivo del Governo, incluso nella Relazione al Parlamento 2013, prefigura un calo del pil dell’1,3 per cento nel 2013 e un aumento della stessa entità nel 2014. Il prodotto si contrarrebbe ancora nel trimestre che si sta per concludere, ristagnerebbe nel successivo e riprenderebbe a crescere nella seconda metà dell’anno. La ripresa si consoliderebbe nel 2014, beneficiando sia dell’accelerazione della domanda mondiale, sia della ripresa dell’accumulazione di capitale, specialmente in macchinari e attrezzature; i consumi delle famiglie, diminuiti di circa sei punti percentuali nel biennio 2012-13, si espanderebbero allo stesso ritmo dell’attività economica.
Il conto corrente della bilancia dei pagamenti, ancora in modesto disavanzo nel 2012, risulterebbe sostanzialmente in pareggio nel biennio successivo. L’inflazione, misurata con il deflatore dei consumi, sarebbe pari al 2,0 per cento quest’anno e rimarrebbe stabile su questo livello anche nel 2014.
Nonostante la graduale ripresa dell’economia, il tasso di disoccupazione continuerebbe ad aumentare, portandosi in prossimità del 12 per cento nel 2014”.
“Rispetto alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e finanza 2012- conclude -, le previsioni sulla dinamica del pil per l’anno in corso sono state riviste al ribasso di 1,1 punti percentuali, mentre quelle per l’anno prossimo sono state corrette al rialzo per due decimi di punto percentuale; le stime sull’andamento dell’inflazione sono invece pressoché invariate. Le stime di crescita per il 2013 sono sostanzialmente in linea sia con quelle della Commissione europea sia con quelle degli analisti privati censiti a marzo da Consensus Economics; quelle per il 2014 risultano invece più ottimistiche per oltre mezzo punto percentuale. Questa differenza potrebbe essere riconducibile agli effetti sulla domanda privata del pagamento di 40 miliardi di debiti accumulati dalle Amministrazioni pubbliche verso i propri fornitori. Nelle valutazioni del Governo, il provvedimento sosterrebbe l’attività economica”.