Corte costituzionale, Gallo: “Su diritti gay e legge elettorale il Parlamento non ci ha ascoltato”
Il presidente della Consulta, Franco Gallo, durante la conferenza straordinaria sull’attività 2012 della Corte, ha detto: “Dalla Corte Costituzionale sono arrivati molti inviti a cui è spesso accaduto che il Parlamento non abbia dato seguito. La Corte Costituzionale guarda con sereno distacco alle accuse di politicizzazione nei casi in cui le sentenze non corrispondono alle aspettative di talune forze politiche o dei più influenti gruppi di interesse”.
“Il legislatore deve affrontare il nodo delle unioni gay – ha detto -. La Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. La Consulta ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni.
La Corte Costituzionale raccomanda di modificare la legge elettorale. Gia con le sentenze n.15 e n.16 del 2008 e più di recente con la n.13 dello scorso anno la Corte ha invano sollecitato il legislatore a riconsiderare gli aspetti problematici della legge n.270 del 2005 con particolare riguardo all’attribuzione di un premio di maggioranza senza che sia raggiunta una soglia minima di voti e/o di seggi”.
Il presidente Gallo è poi passato ai numeri: “Nel 2012 la Corte costituzionale ha pronunciato 183 sentenze e 133 ordinanze, per un totale di 316 pronunce. Nonostante l’aumento del carico di lavoro, la Corte ha continuato a decidere in tempi molto rapidi”.