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Dopo Napolitano ancora Napolitano

giorgio_napolitano_01Dopo le bocciature di Franco Marini (giovedì) e di Romano Prodi (venerdì), le forze politiche hanno chiamato in causa, ancora una volta, Giorgio Napolitano. Al presidente della Repubblica è stato infatti chiesto nella giornata di sabato di rendersi disponibile ad un secondo mandato. Nonostante Napolitano, già in passato, avesse più volte chiarito come non fosse sua intenzione riproporsi per il Quirinale, stavolta ha accettato l’offerta. In questi giorni la confusione politica ha di fatto sancito una spaccatura netta all’interno dei partiti (del Pd in particolare, con le dimissioni di Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi). Il Movimento 5 Stelle in queste giornate ha invece insistito sul nome di Stefano Rodotà.
Napolitano ha motivato la sua decisione di accettare un secondo mandato tramite un comunicato ufficiale:

“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha ricevuto in mattinata, su loro richiesta, i rappresentanti del Partito Democratico, del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Egli ha, a conclusione, egualmente ricevuto il Presidente del Consiglio, Mario Monti, anche a nome dei gruppi parlamentari di Scelta Civica. Infine, il Capo dello Stato ha incontrato un’ampia delegazione dei Presidenti delle Regioni.
Da tutti gli interlocutori è stata espressa la convinzione che – nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l’elezione del nuovo Capo dello Stato – sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del Presidente Napolitano. Gli si è rivolto perciò un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura.

Il Capo dello Stato, dopo un momento di riflessione, ha risposto sostenendo di non potersi “sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione” con l’auspicio di una “collettiva assunzione di responsabilità”.

 

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