Il fu “il più bel mestiere del mondo”
Un tempo c’era chi sosteneva che “fare il giornalista è sempre meglio che lavorare”. Massima, quest’ultima, che non sembra più attuale ai giorni nostri perché la professione del giornalista sarebbe diventata la peggiore al mondo secondo una ricerca condotta dal sito statunitense Careercast.com e riportata dal Wall Street Journal. Insomma, scrivere articoli su articoli, rincorrere interviste e partecipare a conferenze stampa è quanto di peggio si possa scegliere per guadagnarsi da vivere. Tutto questo perché, sostiene chi ha condotto l’indagine, le condizioni lavorative all’interno delle redazioni sono notevolmente peggiorate. Una professione, quella del giornalista, con “prospettive lavorative diminuite, lo stipendio medio che continua a scendere mentre crescono le ore di impiego”, che rendono “nell’insieme il lavoro più stressante”.
La ricerca è stata effettuato incrociando i dati statistici del ministero del Lavoro statunitense e di altre agenzie governative con cinque fattori (sforzo fisico, ambiente di lavoro, reddito, stress e prospettive di assunzione) e hanno stilato una lista di 200 impieghi, dal migliore al peggiore. All’ultimo posto c’è appunto il mestiere del cronista, ma meglio non va a chi decide o è costretto a fare il boscaiolo, il militare o il produttore di latte. Discorso completamente diverso per gli “attuari” ovvero coloro i quali hanno il compito di determinare l’andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie e valutare fenomeni economici caratterizzati dall’incertezza e il cui lavoro risulta particolarmente fondamentale per le compagnie assicurative. E’ questa, secondo chi ha condotto lo studio, la professione migliore al Mondo. Una professione che è possibile svolgere solo dopo aver conseguito una laurea in matematica, o statistica o economia. Tra i primi dieci impieghi migliori ci sono poi gli audiologi, oculisti, igienisti dentali, consulenti finanziari e fisioterapisti.