Gli italiani e la politica
Non è vero che gli italiani si allontanano dalla politica. È vero, semmai, che rispetto alle istituzioni e alle classi dirigenti, nutrono un sentimento di diffidenza. E per classi dirigenti sono da intendersi anche i leader e i politici in mostra le cui ambizioni (o interessi particolari) hanno di fatto condizionato, spesso in negativo, le sorti dei partiti. Questo, in estrema sintesi, l’esito della ricerca Tecnè pubblicata il 9 settembre sull’Unità.
La maggioranza degli intervistati (80%) afferma di seguire con attenzione le vicende politiche, il 79% di essi ritiene inoltre che sarebbe bene se tutti si interessassero più di politica per scegliere rappresentanti politici onesti e competenti.
È ancora radicata, stando ai risultati della ricerca Tecnè, la distinzione tra destra, centro e sinistra. All’affermazione “in Italia c’è una cultura di destra, di centro e di sinistra che corrispondono a un modo diverso di pensare ai bisogni delle persone”, il 75% degli italiani si dice d’accordo (il 25% è contrario) e il 61% sostiene che nei partiti attuali ci siano le differenze che caratterizzano la destra, il centro e la sinistra. Al contrario di quanto è avvenuto negli ultimi tempi, oggi la figura del leader sembra avere perso di importanza nell’opinione pubblica. Da un lato, appunto, la diffidenza nei confronti dei partiti dipende dal fatto che in questi ultimi anni hanno avuto il sopravvento le ambizioni e gli interessi personali dei singoli politici (secondo il 91%). Dall’altro, invece, si afferma che “più che il carisma dei leader interessano le idee e i programmi dei partiti” (concetto condiviso ugualmente dal 91% degli intervistati).
Interessante il paragrafo dedicato alla disponibilità a partecipare, che conferma la propensione dei cittadini ad essere parte integrante del processo decisionale. All’affermazione “i partiti chiedono ai propri elettori di partecipare soprattutto attraverso il voto o la presenza a manifestazioni elettorali. Sono molto interessato, invece, a dare il mio contributo di idee al partito che sento più vicino” risponde positivamente il 61% degli interpellati (contrario il 39%). L’85%, non a caso, crede che “la politica sia lo strumento principale di governo della società”.