L’austerità degli italiani a rischio povertà
Ad oggi, una famiglia su dieci (due milioni in totale) non ha a disposizione un reddito a sufficienza per procurarsi l’indispensabile per vivere. E così il 37% degli italiani è stato costretto a chiedere aiuto economico per arrivare alla fine del mese ai genitori, il 14% a parenti e il 4% addirittura ai figli. Solo il 14% si è rivolto a finanziarie o banche mentre l’8% agli amici. Questo quanto emerge dall’indagine su La percezione della crisi e il Made in Italy, realizzata da Coldiretti-Ixe e presentata nella giornata di venerdì al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione a Cernobbio.
Leggendo i dati contenuti nello studio, si scopre che il 45% delle famiglie riesce a pagare appena le spese essenziali senza permettersi ulteriori lussi. E ancora: oltre due italiani su tre (ovvero ben il 68% del totale) hanno ridotto la spesa o rimandato l’acquisto di capi d’abbigliamento nel cambio stagione autunnale. Oltre la metà dei nostri connazionali (il 53%, ad essere precisi) ha rinunciato a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52%). Ma il dramma vero è quello che viene evidenziato nell’altro dossier presentato su Le nuove povertà: “Salgono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10% sullo scorso anno e del 47% rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in più negli ultimi tre anni”. A causa della crisi, afferma la Coldiretti, “si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012”.
Più in generale il 14% degli intervistati ha dichiarato di aver deciso di ridurre il budget a disposizione per le spese alimentari. Aumentano perciò del 47% gli acquisti di cibo low cost. Mentre il 71% ha dichiarato di confrontare con più attenzione rispetto al passato i prezzi, il 62% va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42% cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno.
Circa la metà (il 49%, per l’esattezza) ha dichiarato di aver detto addio alla frequentazione – nel tempo libero – di bar, discoteche o ristoranti. Il 42% ha rinunciato alla ristrutturazione della casa o all’acquisto di nuovi mobili (il 37%). Il 40% ha preferito non acquistare un’automobile o una moto nuova. Infine: la crisi economica costringe gli italiani a dire addio anche alle attività culturali (35%) e alle attività sportive (29%).