Gli italiani sempre più sfiduciati
Cresce la percentuale degli italiani che giudica negativamente la situazione economica dell’Italia. Il 94% ha espresso infatti un parere negativo, in aumento del 1% rispetto all’ultima rilevazione. Questo è quanto emerge dal monitor socioeconomico di Tecnè per TGCOM24. Solo il 6% ha espresso un giudizio positivo.
Stesse percentuali sono state rilevate nel momento in cui agli intervistati è stato chiesto di giudicare la situazione economica delle proprie famiglie. Il 94% ha ammesso che la propria situazione è peggiorata. Solo il 6% sostiene di aver assistito a dei miglioramenti.
Le famiglie italiane hanno qualche difficoltà nel gestire il proprio bilancio. E così nell’ultima settimana, solo il 14% (+1%) è “riuscito a risparmiare”: +5% rispetto al dicembre del 2012. Il 54% (+1%) ha dichiarato che le proprie entrate e uscite “sono state in equilibrio”. Mentre il 32% (0%) “ha usato i risparmi o contratto debiti”: -4% rispetto alla rilevazione condotta nel dicembre scorso.
Le difficoltà economiche si ripercuotono anche sulla spesa settimanale. E così il 18% ha dichiarato di essere riuscito ad acquistare “tutto quello di cui aveva bisogno come 12 mesi fa”. Mentre l’82% ha ammesso di aver “ridotto la quantità o acquistato prodotti di qualità inferiore” (nel dicembre scorso era il 60%). Quindi gli italiani risparmiano dove possono e, al momento di fare la spesa, evitano di acquistare determinati prodotti o se lo fanno virano la propria scelta su prodotti di qualità inferiore: il pesce (37%), insaccati stagionali (36%), carne (28%), prima colazione (27%), formaggi e latticini (21%). Si risparmia di meno su prodotti come pasta (8%), latte (8%) e pane (7%).
Infine, come giudicano gli italiani la situazione economica del Paese tra dodici mesi? Il 39% (-2% rispetto all’ultima rilevazione) si è detto fiducioso e ha espresso un parere positivo. Il 61% (+2%) ha invece ammesso che la situazione tenderà a peggiorare. E come pensano sarà la condizione economica della propria famiglia? Migliore (il 31%), peggiore (il 69%).
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