Chi vota e chi no. Ecco tutti i nomi del quorum
Silvio Berlusconi non andrà a votare. Lo ha annunciato oggi, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri. Il premier, argomentando le sue ragioni, ha rivendicato il diritto dei cittadini di decidere quale atteggiamento assumere nei confronti del referendum. Al contrario, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha affermato in un’intervista all’Unità che andrà a votare alle 10 incitando gli elettori a prendere esempio allo scopo di “dare un segno immediato di fiducia nella partecipazione”. Quella di Bersani è un’esortazione in ossequio – non sappiamo quanto volutamente – alle tante iniziative che si sono rincorse negli ultimi giorni al fine di raggiungere il quorum. Come quella che su Facebook invita gli utenti a recarsi alle urne prima delle 12 in modo da registrare un’affluenza tale da indurre gli indecisi, al momento della diffusione dei dati ufficiali del Viminale, a fare altrettanto.
Nel centrodestra non si è svolta una vera e propria campagna referendaria. Se si escludono i due quesiti sull’acqua, gli altri – ritengono molti esponenti della maggioranza – sono svuotati della loro essenza. È un voto inutile quello sul nucleare, dopo la cancellazione delle norme sulla costruzione delle nuove centrali; è un voto inutile quello sul legittimo impedimento, dopo la sentenza della Corte Costituzionale. O almeno così dicono. Anche il presidente dei deputati della Lega Nord, Marco Reguzzoni, aveva ieri anticipato che con ogni probabilità il leader del Carroccio, Umberto Bossi, non avrebbe partecipato al referendum. Che a ben vedere – per quanto si sostenga la libertà di coscienza del proprio elettorato – assomiglia oltremodo a una chiara indicazione di voto. Se i due capi carismatici annunciano entrambi che non andranno a votare, trarre le conclusioni non appare impresa ardua.
Dall’altra parte della barricata, invece, c’è chi come Antonio Di Pietro ha cambiato strategia vanificando l’ipotesi di un voto utile alla spallata e amplificando, piuttosto, l’importanza a medio e lungo termine del sì o del no ai quesiti referendari. Ci sarebbe, infine, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che pochi giorni fa ha assicurato: “Io sono un elettore che fa sempre il suo dovere”.