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Italiani pessimisti sul futuro del Paese

povertà_crisi_economicaAlla domanda “come giudichi la situazione economica dell’Italia?” il 93% degli intervistati da Tecnè per TGCOM 24 ha risposto “negativamente” mentre solo il 7% ha espresso un giudizio positivo. Anche nelle ultime rilevazioni permane il pessimismo verso il futuro: il 63% è infatti convinto che tra dodici mesi la situazione economica italiana sarà peggiore di oggi, al contrario il 37% crede in una sorta di miglioramento.
Anche per quanto concerne la situazione della propria famiglia i giudizi rimangono tali, il 94% esprime infatti un giudizio negativo al contrario del rimanente 6%. Il 72% pensa anche che nel giro di un anno la situazione non cambierà affatto. Per il 55% delle famiglie il bilancio tra entrate e uscite risulta abbastanza equilibrato e mentre il 14% dichiara di esser anche riuscito a risparmiare, il 31% è dovuto ricorrere ai risparmi. Il 18% afferma di aver acquistato tutto il necessario, esattamente come un anno fa. L’82% degli intervistati ha invece ammesso di aver ridotto la quantità o la qualità dei prodotti acquistati.
In base a parametri come i consumi, bilancio familiare attuale e atteso e alla condizione lavorativa, Tecnè ha potuto rilevare che il 33% delle famiglie è in difficoltà economica (il 14% grave ed il 19% molto grave, contro il 16% ed l’11% del marzo scorso), il 38% dei nuclei famigliari fatica ad arrivare alla fine del mese (l’anno scorso era il 35%) mentre il 29% non riscontra alcuna difficoltà economica (contro il 38% dello scorso anno).
Il 58% (+11% su marzo 2013) dichiara di avere ridotto le spese per l’acquisto di prodotti tecnologici, l’88% (+14%) ha ridotto quelle per il tempo libero (ristoranti, cinema, palestra), il 45% (+10%) ha invece ridotto le spese per la salute e il 39% (+9%) quelle legate alla cultura.
I prodotti su cui gli italiani hanno risparmiato maggiormente sono il pesce, nel 43% dei casi (+13% sul 2013); gli insaccati e stagionati, 42% (+13%); la carne, 35% (+13%); la prima colazione, 34% (+13%). Meno italiani hanno invece risparmiato sul pane, 16%; sul latte, 17% e sulla pasta, 17%.

Il sondaggio è stato effettuato il 4 marzo con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.

Sfoglia in pdf il monitor socioeconomico di Tecnè

 

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