Investimenti pubblicitari ed editoria digitale
Ad agosto, il mercato degli investimenti pubblicitari è calato dell’11,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (circa 108 milioni di euro in meno, in pratica). Questo è quanto emerge dalla lettura dei dati raccolti e diffusi giovedì da Nielsen. “L’andamento negativo – ha osservato Alberto Dal Sasso, advertising information services business director di Nielsen – riguarda tutti i mezzi, ma si consideri che storicamente agosto è il mese più debole per quel che riguarda la stagionalità degli investimenti”. Premesse necessarie, ma che non nascondono una realtà evidente: gli investimenti pubblicitari sono sempre meno consistenti.
La carta stampata vive il momento più difficile rispetto ad altri mezzi come la televisione, cresciuta dello 0,9% da gennaio ad agosto con una raccolta a quota 2,2 miliardi contro i 2,18 dello stesso periodo dello scorso anno. Gli investimenti pubblicitari sui periodici italiani si sono infatti ridotti del 10,4% nei primi otto mesi dell’anno e del 7,7% ad agosto. Performance (negative) dovute anche al numero dei lettori, che negli ultimi anni è calato sensibilmente. Secondo i dati Istat (Lettori di quotidiani), nel 2013 il 49,9% della popolazione di 6 anni e più ha dichiarato di leggere il giornale almeno una volta alla settimana. Nel 1995, era il 60%. “Tra questi – prosegue l’Istat – i lettori assidui (che leggono il giornale almeno cinque giorni su sette) sono il 36,2%”. Un’emorragia a cui i quotidiani cercano di porre rimedio. Anche sfruttando i nuovi mezzi a disposizione come internet, che ad esempio permette la diffusione di copie digitali, il cui costo è sicuramente inferiore rispetto a quello delle copie tradizionali.
Ma quanti sono gli italiani che hanno deciso di leggere il proprio quotidiano in versione digitale? Secondo la società di rilevazione ADS (Accertamenti diffusione stampa), Il Sole 24 Ore è il quotidiano che ha venduto un maggior numero di copie digitali nel mese di agosto: 190.030 (+103% su base annua). E’ tuttavia necessario fare una precisazione: i dati in questione sono relativi alle “copie digitali” del quotidiano e comprendono le “copie + vendite multiple + vendite abbinate”. In pratica: il computo include anche gli abbonamenti “che – come osserva Il Post – derivano da offerte, abbinamenti, promozioni (aziende che li offrono in bundle con proprie offerte e servizi, per esempio, o testate che vendono abbonamenti associati)”. Emerge così che Il Sole 24 Ore è il quotidiano che ha venduto un maggior numero di copie digitali, seguito dal Corriere della Sera e da La Repubblica. Rispettivamente con 76.981 (+10%) e 65.066 (+22%) copie. Molto distanti Italia Oggi con le sue 30.558 copie (+22%) e La Stampa (21.377, +183%). Perdite notevoli invece per La Gazzetta dello Sport, a quota 15.295 copie vendute (-26% rispetto all’anno precedente).