Rai, Renzi: “Stop a legge Gasparri”. Il Senatore: “Si accomodi ma rispetti la legge”
Il premier Matteo Renzi, intervenendo alla trasmissione In mezz’ora su Rai Tre, ha spiegato che “la Rai non è il posto dove i singoli partiti vanno e mettono i loro personaggi, ma un pezzo dell’identità culturale ed educativa del Paese. Allora non può essere disciplinata da una legge che si chiama Gasparri”.
Pronta la risposta del senatore di Forza Italia: “Renzi pensa di trattare la Rai come le aziende di famiglia del padre o come la sinistra ha fatto da sempre con il Monte dei Paschi. Ma finchè la Rai resta pubblica il dittatorello fiorentino dovrà rinunciare ai sogni di vana gloria. Un monocolore renziano non ci sarà mai fino a quando ci sarà la Corte costituzionale a bloccare la scalata del più grande bluff degli ultimi tempi. Parla di Rai come azienda culturale, mette in fila quattro aggettivi e due sostantivi privi di senso e riesce perfino a far ridere più del suo imitatore. Solo quattro ingenui ancora riescono a farsi abbindolare dalle sue pessime idee. Vuole riformare la Rai? Si accomodi, ma deve rispettare la legge, che sulla formazione del Cda è chiara lasciando al Parlamento la scelta. O forse la democrazia gli sta stretta e preferisce un vertice scelto da una fondazione a lui vicina? Potrebbe fare l’ennesimo piacere ai suoi amici, affidare la tv pubblica alla gestione di qualche coop rossa e magari agire per decreto dando una mano a qualcuno come ha fatto con la Banca dell’Etruria. A quando il ministero della cultura popolare? Bisogna che tutti, soprattutto chi ha le massime cariche dello Stato, vigilino sulle manovre di Renzi. Non finisce qui”.