Renzi: “Una stagione di riforme inedita nella storia del Paese”
“La mia tesi molto arrogante è che siamo in presenza di una stagione di riforme inedita nella storia del paese: non c’è mai stato nello stesso periodo una stagione di riforme così intensa e profonda come quella che sta vivendo l’Italia oggi. L’Italia ha una sua forza straordinaria che è molto più efficace di quello che ci raccontiamo: ha una capacità di attrazione nel mondo che il piagnisteo costante cui la politica italiana ci ha abituato tende a mettere in secondo piano. Si apre un grande periodo costituente in Europa, non tanto e non solo con la Grecia, ma con il referendum inglese, le elezioni francesi, portoghesi e spagnole e con la fase di rilancio sulla scrittura delle regole che il rapporto dei quattro presidenti ha appena toccato. E’ una partita davvero rilevante. Prima o poi dovremo porci il problema se l’Europa a 28 o è troppo o è poco. In questo momento un’Europa che non si apre alla Serbia, all’Albania, ai Balcani è poco.
Il Mediterraneo è il cuore della politica europea e se non riusciamo a spiegarlo in Europa vuol dire che dobbiamo uno fare sforzo maggiore.
L’Italia si è rimessa in moto e continuerà a farlo, anche con un pacchetto di misure di riduzione fiscale che procede con cadenza fissa e puntuale, alimentata dalla stabilità che è tornata di casa in Italia. Su questo intendiamo investire per dimostrare che l’Italia non è più il Paese delle tasse. Entro il 15 ottobre la riforma costituzionale sarà approvata al Senato: vedremo se sarà lettura definitiva o ci vorrà un nuovo voto alla Camera. A giugno o ottobre 2016 ci sarà il referendum confermativo, elemento chiave nel dibattito politico, che concluderà il percorso delle riforme di P.a., fisco, giustizia, diritti”, è quanto dichiarato dal premier Matteo Renzi nel corso della conferenza degli Ambasciatori che si è tenuta alla Farnesina.
“Comunque vada – aggiunge – la discussione politica, penso che l’Italia abbia un futuro straordinario: l’Italia tra 20 o 30 anni sarà leader in Europa e nel mondo. Nel 2017, con la riduzione del costo per le imprese dal combinato Ires e Irap, vogliamo portare il costo della tassazione sul profitto al 24%, l’obiettivo che ci poniamo è un punto sotto la Spagna”.